È l'8 aprile del 1994, un elettricista si reca in una villa poco fuori Seattle; al suo ingresso una visione scioccante, Kurt Cobain steso a terra, in un lago di sangue, morto da ormai tre giorni, ucciso da un colpo di fucile autoinflitto. La notizia arriva come una bomba in ogni angolo del globo, la cosiddetta generazione X ha perso il suo simbolo, gli altri membri della band ( Krist Novoselic, Dave Grohl) e i suoi cari entrano in uno stato di disperazione totale, nessuno si aspettava un gesto tanto estremo, nonostante la personalità altalenante di Kurt. Un'infanzia difficile, un'adolescenza tormentata, unite alla tossicodipendenza ed al forte disagio che Kurt provava a causa della fama e delle continue persecuzioni dei paparazzi, lo fanno entrare in una spirale discendente da cui non uscirà mai più. In Utero, quello che sarà l'ultimo album dei Nirvana, successivo all'incredibile successo di Nevermind, album icona dell'ultima rivoluzione nel rock, capace di portare la musica indipendente punk-rock della provincia di Seattle in vetta alle classifiche di tutto il mondo; è un album più vero e crudo, vera espressione dell'anima dei Nirvana e di quella di Kurt. Nei testi vi sono chiari riferimenti all'amarezza, al senso di sconfitta e all'abbandono, sentimenti da cui Kurt si stava facendo inghiottire; I hate me and I want to die (mi odio e voglio morire) era il titolo di una delle tracce di In Utero che venne poi eliminata. Nonostante i numerosi segni di cedimento di Kurt, nessuno fu in grado di prevedere il suo gesto, infatti nell'ultimo periodo la sua personalità si era fatta sempre più altalenante: a volte era sorridente, felice e attivo, in cerca di nuove idee, altre volte era così negativo da non voler nemmeno salire sul palco per i concerti.
Sono ormai passati 20 anni da quel giorno di aprile, ma il vuoto lasciato da Kurt non si è ancora colmato, viene da chiedersi come sarebbe il mondo oggi su fosse rimasto in vita, come sarebbe la musica oggi se non ci avesse lasciati? Sono risposte che non avremo mai, allora ricordiamoci di Kurt come colui che diede vita ad un nuovo modo di fare musica, come colui che diede voce ad una generazione, come il ragazzo insicuro dal sorriso dolce e sincero.
"Peace, love, empathy", Ciao Kurt.
T.
It is April 8, 1994, an eletrician goes to a villa just outside Seattle; as he enters a shocking vision appears, Kurt Cobain lying on the ground, in a pool of blood, dead for the past three days, killed by a self-inflicted gunshot. The news comes as a bombshell in every corner of the globe, the so-called Generation X has lost its symbol, the other members of the band (Krist Novoselic, Dave Grohl) and his loved ones enter a state of total despair, no one expected such an extreme act, despite the ups and dows of Kurt personality. A difficult childhood and a troubled adolescence, combined with drug addiction and a strong discomfort that Kurt felt because of fame and the ongoing paparazzi's persecutions, let Kurt enter a downward spiral from which he will never come out. In Utero, Nirvana's last album, following the incredible success of Nevermind, which is the icon of rock's last revolution, able to bring Seattle provincial, independent punk-rock music to the top of worldwide charts; it is a raw album, a true expression of Nirvana and Kurt's soul. In the lyrics there are clear references to bitterness, sense of loss and abandonment, feelings that were swallowing Kurt; I hate myself and I want to die was the title of one of In Utero's tracks, which was then discarded. Despite the many signs of subsidence no one was able to predict his action, in fact during his last months his personality had become increasingly fluctuating: he was sometimes cheerful, happy and dynamic, always looking for new ideas, while some other times he had such a negative attitude that he didn't want to go on stage.
It has now been 20 years since that day in April, but the emptiness left by Kurt has not yet been filled, one wonders how the world would be today if he had stayed alive, how would music be if he had not left. There will never be an aswer to this questions, so we should just remember Kurt. Remember him as the one who gave birth to a new way of making music, as the one who gave voice to a generation, as the insecure boy with a sweet and sincere smile.
"Peace, love, empathy", Bye Kurt.
T.
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