Ieri mi sono guardata la finale di Junior Masterchef Italia.
Era la prima edizione e ammetto di non essermi persa nemmeno una puntata! Ero
curiosa di vedere come avrebbero impostato il programma e se avrebbero mantenuto il format dell'edizione degli adulti. Non credo che la diversità tra le due
competizioni sia l’età dei concorrenti, la loro bravura o la difficoltà delle prove. L’unica grande differenza sta nel fatto che i giudici
quando si tratta di bambini, non si azzardano a sminuirli, a gettare i piatti
malriusciti o addirittura a dire che un alimento “fa schifo”. Li incoraggiano a fare del loro meglio, a imparare e a correggere gli errori senza perdersi d'animo.
Per me la cucina non è altro che passione, amore, pensieri, cultura, fantasia... tutto trasmesso attraverso sapori, colori e profumi di un piatto. Allora perché
nella gara tra adulti, quando un concorrente non riesce a realizzare una ricetta, dobbiamo assistere a scene cosi assurde? Sentir definire un piatto "una merda" mi ha quasi scoraggiata nel continuare a guardare il
programma. Voi lo fareste vedere ai vostri figli? Una
delle prime cose che mi hanno insegnato a tavola è proprio che non si dice schifo
al cibo. Un adulto intuisce che questo atteggiamento e queste scene possano essere strumenti per ravvivare la trasmissione, attirare l'attenzione ed incrementare gli ascolti. Ma un bimbo che vede un giudice assaggiare una pietanza,
fare smorfie disgustate, prendere il piatto ancora pieno e sbatterlo nella
spazzatura… cosa può imparare?
Da qualche anno ormai la cucina sta diventando protagonista di programmi tv, libri, blog su internet e competizioni. Grazie ai mass media, in molte persone si è risvegliato il desiderio di mettersi ai fornelli, anzi che accontentarsi di pasti surgelati, di ordinare una pizza, o di mangiare fuori casa giusto per "trovarla pronta". E torna quell'idea di mettersi a tavola, apparecchiare, condividere con le persone che ami quello che hai creato per loro. Tutte abitudini che purtroppo vanno perdendosi in città sempre più metropolitane con ritmi di vita troppo accelerati per concedersi del tempo per la cucina. Bisogna dare importanza ai pasti e ricordarsi che non sono solo momenti che scandiscono la giornata. Secondo me sarebbe fantastico introdurre nell'istruzione, a partire dalla scuola primaria, proprio una materia inerente alla cucina. Insegnare la storia, le basi, i piatti tipici con la loro tradizione, per assicurarsi che gli adulti del futuro sappiano cucinare, ma soprattutto che "sappiano".
Se ai mass media dobbiamo il merito di aver trasmesso la passione per la cucina in tante persone, spero che prima o poi riescano anche a rappresentare il giusto atteggiamento da tenere a tavola e nei confronti del cibo.
Il post che ho scritto oggi non ha nulla a che vedere con scarpe vestiti e makeup. Ma se è vero che siamo quello che mangiamo, allora che importanza ha curare l'aspetto esteriore se prima non ci occupiamo della nostra alimentazione? M.
Yesterday I watched the final competition of Junior Masterchef Italia. It was the first edition and I admit I followed all the episodes! I was so curious to see how the program was set up and if the format was the same of adult's edition. I don't think that the difference between the two competitions is about rivals'age, their skills or heats'difficulty. The one big difference is the fact that judges, when dealing with children, don't dare at diminish them, don't throw bad dishes away and they don't say a dish is revolting. They support kids, help them to improve and correct the mistakes without being discouraged.
In my opinion cooking is nothing but passion, love, feelings, culture, immagination... all injected by flavors, colours and smells in a dish. So why do we have to see absurd scenes, while watching adults'competition? When I heard the word "shit" as definition of a dish, I almost decided to not follow the program anymore. Would you let your children watch it? One of the main rules I learned about eating is to not say "disgusting" food. An adult man can realize that this behaviour could be an instrument to animate the program, get the attention and increase the audience. But a child who sees a judge tasting a dish, wincing, throwing in the dustbin still full... what could he understand?
Cooking has dealing for a while in tv programs, books, blogs in internet and competitions. Thanks to mass media, for many people the desire of cooking has awaken, rather than content with frozen food, buying a pizza, or going out for dinner. The idea of set and sit at the table all together, and share with your family what you created for them. Unfortunately these habits risk to be forgotten in more and more metropolitan cities, with busy lives which don't let time to cook. People should give importance to meals and remember that they aren't only times which divide the day. I think it would be wonderful to introduce a subject just for cooking in education, since primary school. Teaching the history, the basis and the typical dishes with their traditions, to have well-informed adults of future, who could cook. Of course mass media have the credit of making the passion for cooking arise in lots of people, hence I hope they can show also the good behaviour while eating and in relation to food.
Today's post is not matter of shoes and bags. But if it's true that we are what we use to eat, why work on the appearence if first you don't care of your nutrition and so on your health? M.
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